Civico 174

Roma (RM)

Luogo: Roma (RM)
Anno: 2019
Committenza: Privata
Superficie:  84 mq
Classi e categorie di lavori: E07
Team: Acaia 61 Studio Architecture, WAR - Werehouse of Architecture and Research, Architetto Evelina Dubini

L’appartamento si trova al terzo piano di un palazzo in un contesto di pregio, tra il Colosseo e la Basilica di San Giovanni in Laterano. L'edificio si innesta su delle preesistenze romane, apprezzabili nell'opus reticulatum delle pareti al piano terra dell'unica scala che distribuisce gli appartamenti dell'immobile e a cui si accede attraversando una corte interna. L'esigenza del committente era quella di modificare l'attuale distribuzione, che vedeva il posizionamento di una piccola cucina nello spazio del disimpegno che collega tutti gli ambienti. La proposta è stata quella di ricavare una cucina nel soggiorno, utilizzando la struttura esistente a separare i due ambiti soggiorno-cucina,ricreando nel disimpegno uno spazio di servizio con un'armadiatura che filtra e crea l'accesso al bagno.
Fin dal primo sopralluogo sono emersi alcuni tratti caratteristici della casa, che si è cercato di mantenere e valorizzare:  la presenza di una pedana rialzata di 20 cm dal piano di ingresso, che faceva parte di una ristrutturazione recente e che interessa la parte centrale dell’appartamento, una porzione della zona giorno e l’intera superficie del bagno; una struttura in ferro battuto all’ingresso, rivestita con pannelli di vetro colorato utilizzata come ripostiglio; la stessa tipologia di struttura usata anche a chiusura della loggia; parte degli arredi, fissi e mobili, realizzati con elementi di travertino e infine elementi in stucco, pavimenti in cementine colorate soffitti lignei e a voltine, a completare un eclettico insieme.
L'idea progettuale è stata quella di voler "ricucire" tutti questi elementi di valore con un intervento dal gusto contemporaneo ed elegante, al contempo riconoscibile e ben armonizzato con il contesto, un "filo conduttore" tra le numerose aggiunte del tempo che si è scelto di mantenere. Per ottenere tale risultato, si è voluto dare maggior risalto alla struttura in ferro battuto del soggiorno, tagliandola e incastonandola in una cornice regolare che, senza soluzione di continuità tra la pedana e il soffitto ligneo, crea al contempo una divisione tra lo spazio del soggiorno e la cucina. Tale separazione viene invece "vinta" dall'inserimento di un sistema di lampade pendenti progettate in ferro, che con rigore geometrico irrompono nello spazio e mettono in comunicazione il particolarissimo tavolo curvo in travertino con lo spazio della cucina, già rimarcato dalla pedana in ardesia.
Il soffitto del soggiorno, caratterizzato da una verniciatura molto scura, è stato sabbiato e portato a colorazione naturale, riverniciando di bianco la seconda orditura lignea e l'impalcato sovrastante, al fine di scandire il ritmo dello spazio (mettendo in risalto le travi principali) e schiarire il più possibile per far riflettere maggiormente la luce naturale nell'ambiente.
La camera da letto ha visto un intervento di rifacimento della pavimentazione con un parquet di riuso e una valorizzazione del soffitto mediante l'illuminazione.
L'armadiatura che caratterizza il disimpegno e lo separa dal bagno, invece, è stata progettata in modo tale da sfruttare al meglio lo spazio disponibile. Realizzato con pannelli di riuso da un artigiano orvietano, l'armadio è stato disegnato in modo tale da scandire un ritmo regolare delle pannellature, ricavando in una di esse la porta di accesso al bagno. In quest'ultimo spazio della casa i protagonisti sono il soffitto a voltine e le maschere in stucco a parete. Per valorizzare tali elementi si è deciso un intervento minimale che ha un sapore più moderno, differente dal resto e che volutamente si distacca (con l'aiuto della separazione netta che garantisce l'armadio) dal resto della casa: perfetta sintesi progettuale di un percorso in evoluzione.