Domus Aurea

Progettazione del nuovo ingresso

Il progetto del nuovo ingresso per la Domus Aurea è nato in conseguenza della necessaria riorganizzazione interna del percorso di visita, a seguito delle precauzioni sanitarie imposte dalla pandemia.
Il lavoro qui presentato riguarda la progettazione dell'accesso posto in corrispondenza dell’angolo occidentale del monumento, in posizione attigua al cosidetto oratorio di Santa Felicita. Si tratta di un punto in cui si coglie tutta la complessità architettonica del monumento e della sua storia stratificata: coperte dalle gallerie di sostruzione delle Terme di Traiano ci sono le poche ma eloquenti tracce del portico neroniano.

Il progetto ha richiesto la necessità di affrontare il dislivello di accesso tra l’esterno e la quota di calpestio interna con una soluzione che rispondesse a esigenze di valorizzazione dell’intero ambiente in oggetto, una su tutte favorire la percezione dell’ambiente porticato della fase originale dell’edificio.
La soluzione è consistita nell’ideazione di una scala autoportante a rampa unica in acciaio, ed in una serie di interventi di valorizzazione sul gruppo di ambienti che per primi si incontrano lungo il nuovo percorso di visita: la pavimentazione, il sistema di illuminazione e di infissi sono stati completamente ripensati.
La scala ha il minimo impatto sulle strutture antiche ed è completamente staccata da esse, gli elementi verticali in acciaio sulla parte occidentale sottolineano i segni lasciati dalle travi in legno delle casseforme per le gettate in calcestruzzo delle terme di Traiano, invitando il visitatore ad osservare le tracce visibili sulla parete.
La  nuova pavimentazione in cocciopesto copre solo la superficie non originale dell’ambiente, arrestandosi in corrispondenza della quota e degli elementi del portico neroniano.


I resti del portico sono stati oggetto di un accurato studio, al termine del quale si è avanzata una proposta ricostruttiva dell’architettura porticata basata su rapporti proporzionali vitruviani individuati attraverso la lettura stratigrafica delle murature. 
La valorizzazione qui proposta ha come scopo quello di suggerire la scansione e la volumetria di spazi oggi non più percepibili attraverso la luce.
L’installazione di lampadari circolari installati all’altezza del sommoscapo delle colonne e posti in corrispondenza delle due basi a terra permette di facilitare nel visitatore l’immagine proporzionalmente e filologicamente corretta delle architetture perdute. Gli elementi discendenti filiformi in nylon suggeriscono le scanalature dell’ordine corinzio, ma non accompagnano la colonna fino alla base, lasciando libera la possibilità di completare mentalmente l’immagine  o di lasciarla svanire.

La medesima attenzione è stata posta alla progettazione degli infissi destinati alle aperture, e ai temi ad essa correlati nel particolarissimo caso della Domus Aurea.
Gli ambienti della Domus, per il fatto di essere parzialmente o completamente interrati, risentono molto di problemi relativi all’umidità e al corretto ricircolo d’aria. Risulta perciò fondamentale risolvere adeguatamente il tema della chiusura dei passaggi aperti tra i vari ambienti e verso l’esterno, mettendo al centro le necessità di protezione delle strutture senza dimenticare le esigenze museali.
Gli infissi proposti nel progetto, a struttura perimentrale di acciaio verniciato alla quale saranno ancorati dei doppi cristalli di sicurezza con finitura satinata, valorizzano gli ambienti e conferiscono un’immagine compositiva adeguata al contesto e nel rispetto delle preesistenze. 
Nel caso delle aperture in breccia è stato progettato un sistema di chiusura in lamiera forata in modo da rendere più chiara la lettura delle volumetrie degli ambienti. 

Per rispondere ad esigenze di comunicazione museale secondo la modalità video, è prevista la realizzazione di un nuovo  impianto audio e video con l’installazione di un proiettore.


Il progetto prevede anche un intervento di restauro sulle superfici murarie degradate dell’attiguo Oratorio di Santa Felicita, nel rispetto dei principi del restauro conservativo, abbinato alla proposta di progettazione di una nuova copertura.