Pavimentazione Palazzina C

Comprensorio Archeologico di Santa Croce in Gerusalemme

Luogo: Roma (RM)
Anno: 2012
Committenza: MIBACT - Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
Superficie: 120 mq
Classi e categorie di lavori: E22 

La palazzina C, pur essendo un edificio di servizio del complesso militare realizzato nel comprensorio archeologico di Santa Croce in Gerusalemme, è una fabbrica di particolare pregio architettonico perché rappresenta un elegante modello di un sistema prefabbricato di inizio Novecento. Questa particolarità costruttiva ha reso necessaria un’indagine conoscitiva delle tecniche costruttive con cui sono state realizzate le componenti dell’edificio. 
In particolare si sono realizzati alcuni saggi che hanno permesso di indagare la tipologia del solaio di calpestio e di realizzare una demolizione controllata del battuto di copertura del pavimento che ha messo in luce un vespaio areato costruito con voltine in laterizio.
L’indagine si è potuta realizzare solo per metà del solaio della palazzina, poiché l’aula adibita a deposito è già in buona parte occupata. Dalle indagini e dai rilievi si è ricavato che il massetto poggia, in buona parte, su un bellissimo gattaiolato con voltine in foglio di laterizio
Naturalmente si è ipotizzato che lo stesso sistema costruttivo fosse stato impiegato per la realizzazione dell’intero solaio di calpestio, ma in questa fase  non è stato possibile realizzare alcuna verifica sulla parte della sala già occupata (non inclusa nell'intervento) da scaffalature metalliche e reperti archeologici. Si sono ritrovate quattro volte (con geometria molto schiacciata) realizzate con i laterizi posti in opera in foglio con la tecnica della “volta catalana”. Le voltine poggiano su muretti di mattoni pieni (frenelli) che contengono e verticalizzano la spinta della risultante del sistema voltato. 
Questo sistema permette la realizzazione di un vespaio areato che garantisce, ancora oggi, un ottimo isolamento dall’umidità di risalita del piano orizzontale di calpestio (pavimento oggi realizzato con un battuto di cemento). 
Il sistema così realizzato è davvero di particolare pregio ma, per la sua stessa specificità costruttiva, non può garantire la portata di 800Kg/m2 richiesta per garantire la possibilità di deposito di pezzi archeologici di imponente massa.
Dopo aver vagliato con attenzione le soluzioni possibili, si è stabilita la necessità di realizzare un intervento reversibile che, pur garantendo la necessaria portata del piano di calpestio, permetta la conservazione integrale del vespaio areato preesistente.
E' stata prevista la conservazione del sistema costruttivo originario nella sua integrità per permettere in futuro la possibilità di renderlo visibile attraverso una pavimentazione trasparente.
Si è realizzato, dunque, un nuovo pavimento in acciaio e laterizio con massetto armato in calcestruzzo, che permette di conservare il sistema voltato del vespaio areato. Il nuovo solaio e costituito da un sistema di putrelle in acciaio  appoggiate solo sui muretti realizzati in mattoni pieni del sistema originario. Questo permette di non far gravare i pesi della nuova struttura e dei carichi legati alle attività di deposito sulle voltine, che resteranno scariche e saranno conservate sotto il nuovo piano di calpestio.