Chiostro Ludovisi

Terme di Dioclezioano - Roma (RM) - Direzione Lavori

Luogo: Roma
Anno: 2014
Committenza: MIBACT - Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l'Area Archeologica Centrale di Roma
Superficie: 1470 mq
Classi e categorie di lavori: E22
Team: Acaia 61 Studio Architecture - Arch. Marina Magnani Cianetti (S.A.R.) - Dott.ssa Rest. Francesca Mancinelli

Il Chiostro Ludovisi è il chiostro piccolo della Certosa di Santa Maria degli Angeli, così denominato perché ospitò all’inizio del ventesimo secolo la collezione archeologica Ludovisi -Boncompagni. Attualmente è parte del complesso architettonico del Museo Nazionale Romano nelle Terme di Diocleziano.
Durante la prima fase del cantiere di restauro sono stati eseguiti saggi stratigrafici per l’individuazione del livello di finitura originale. L’operazione è stata preceduta dall’attenta lettura e comparazione delle indagini precedenti, sono stati inoltre realizzati due prelievi di intonaco, uno sulla modanatura architettonica, l’altro sulla specchiatura di fondo, su cui sono state eseguite sezioni stratigrafiche. La sequenza stratigrafica ha mostrato diverse stesure con colori differenziati tra paraste e specchiature, la più antica (si suppone sia l’originale) proponeva il color travertino per le modanature e le paraste e uno scialbo bianco avorio per tutte le altre superfici. 
I consolidamenti di profondità per ripristinare l’adesione tra intonaco e intonachino sono stati realizzati puntualmente con microperforazioni. Le lacune dell’intonaco sono state risarcite con una malta più grossolana nelle zone più profonde e in superficie con la stessa malta usata sulla “rasatura” dell’intonachino. Le zone ancora coperte dagli strati di tinteggiature manutentive, sono state pulite fino a mettere in evidenza lo strato di finitura originale. Una volta risarcita tutta l’area del prospetto si è proceduto alla tinteggiatura. La scelta della cromia più idonea è stata preceduta dalla realizzazione di diversi provini di colore, fino all’individuazione del tono più simile all’originale. Durante i lavori di restauro delle superfici, nella lunetta dell'ultima campata dell'ambulacro nord-est del chiostro, è stata riportata alla luce una "Pietà degli Angeli" di cui si era persa la memoria a causa delle tinteggiature sovrapposte negli anni. Questo ritrovamento, insieme ad altre piccole porzioni di intonaco colorato, ritrovate su alcuni peducci del sistema voltato, raccontano di una diversa facies del chiostro, rispetto all'attuale, caratterizzata da una ricca e colorata decorazione. Durante i lavori di restauro e musealizzazione del chiostro si è voluto mantenere alcuni brani della tessitura muraria romana e di quella cinquecentesca della certosa per permettere una lettura didattica delle particolarità costruttive di questo meraviglioso incastro architettonico.